Una dieta sana per combattere la fame nel mondo #famezero
Il 16 ottobre è la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, e la FAO quest’anno la celebra con lo slogan “Una dieta sana per un mondo a #famezero”. L’organizzazione delle Nazioni Unite sostiene che l’alimentazione sana aiuta a combattere la fame nel mondo. Ma come?
Ogni giorno, 821 milioni di persone in tutto il mondo hanno difficoltà a nutrire i propri figli. Una persona su 9 sul nostro Pianeta non riesce a dar da mangiare alla propria famiglia: una cifra impressionante. Ancora più cupa se pensiamo che una persona su tre soffre di qualche forma di malnutrizione.
Questo accade nello stesso mondo in cui viviamo noi occidentali, quasi sempre in preda a diete dimagranti e sovraesposti alla cultura del cibo e all’offerta alimentare. Nelle nostre tv non si parla altro che di cibo, e il problema dell’obesità e dei disturbi alimentari è terrificante.
E nel nostro mondo lo spreco alimentare è altrettanto agghiacciante. Secondo uno studio condotto dalla FAO, ogni anno nel mondo, vengono sprecati circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, di cui l’80% ancora consumabile. Uno spreco inaccettabile se si considera che tutto il cibo sprecato basterebbe a sfamare circa 2 miliardi di persone al mondo.
L’iniziativa della FAO nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione ha l’obiettivo di eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo. Nel 2015 la comunità mondiale ha adottato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per migliorare la vita della persone entro il 2030. L'Obiettivo 2, #famezero, riguarda l’impegno a mettere fine alla fame nel mondo, migliorando la nutrizione globale e promuovendo la sostenibilità delle fonti alimentari come priorità assoluta.
Non si tratta quindi soltanto di dare cibo a chi ne ha bisogno, ma di educare a un’alimentazione sostenibile e sana. Secondo la FAO “c'è bisogno di innovazione e investimenti per migliorare l'efficienza dei nostri sistemi di approvvigionamento attraverso lo sviluppo di mercati sostenibili e durevoli.” Le strategie per combattere la fame nel mondo implicano anche una riduzione dello spreco e l’ampliamento della varietà delle colture.
Questi sono gli obiettivi che noi di Iswari abbracciamo a tutto tondo. La cultura dei superfood non è solo una moda o una pura speculazione, ma rappresenta un modo per aumentare il rispetto per l’ambiente, la consapevolezza alimentare, la valorizzazione di un’ampia gamma di colture e la crescita del mercato equo solidale e sostenibile.
La valorizzazione di una dieta sana aiuta a combattere la fame nel mondo proprio perché considera tutti questi punti come pilastri e perché, attraverso una maggiore consapevolezza su cosa mangiamo, possiamo aumentare il nostro potere decisionale nel mercato globale. Mangiare sano significa rinunciare all’agricoltura intensiva, al cibo-spazzatura e ai prodotti iper-processati.
Le conseguenze di una scelta simile hanno un enorme impatto sui consumi e obbligano le grandi aziende e le multinazionali a scelte differenti, a un cambio di marcia nel mondo dell’alimentazione. Scegliere una dieta sana significa anche stimolare la riduzione dello spreco alimentare, perché si privilegiano gli alimenti freschi, stagionali, biologici e più ricchi di nutrienti.
Una dieta sana può comprendere anche i superfood, alimenti naturali ricchi di sostanze nutritive, nel nostro caso anche biologici, vegani e sostenibili. In questo modo non solo possiamo integrare vitamine, sali minerali e micronutrienti essenziali per la nostra salute, ma possiamo anche supportare le coltivazioni virtuose di popolazioni povere ed estranee alle logiche dello spreco.